Il business del land grab in Africa
- Il Manifesto
- 10 July 2012
L’accaparramento di terre sta diventando una iattura per troppi Paesi africani.
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L’accaparramento di terre sta diventando una iattura per troppi Paesi africani.
C'è un dato che emerge chiaro e lampante scorrendo il nuovo rapporto dell'associazione Re:Common intitolato «Gli Arraffa Terre»: l'Italia è seconda solo al Regno Unito tra gli Stati europei più attivi nella discutibile pratica del land grab.
A Riocentro, dove in questi giorni si tengono i negoziati della Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, la Banca Mondiale si sforza di mostrare che gli investimenti agricoli su larga scala, specialmente in Africa, rappresentano una straordinaria opportunità di crescita "verde" per i Paesi più poveri.
Nella terra dove si coltiva il migliore caffè del mondo, il sempre più diffuso fenomeno dell'accaparramento delle terre da parte di investitori internazionali che, con l'appoggio dei governi locali, acquistano terre utili per produrre cibo destinandolo poi alla produzione di biocarburant, ignorando cinicamente l'impatto sociale, economico e ambientale che ne consegue, e violando i diritti dei piccoli proprietari terrieri
Trascurato il land grabbing nell'accordo di libero scambio
RIO+20
È quindi vero che l’approvazione delle direttive costituisce solo il primo passo di un lungo percorso ad ostacoli volto ad arginare l’accaparramento delle terre, ma essa rappresenta nondimeno un punto di partenza significativo.
La risposta dell'Alto Rappresentante solleva non poche obiezioni
Multinazionali e governi stranieri stanno correndo ad accaparrarsi terre in Africa, per garantirsi cibo e biofuel. Il nuovo colonialismo avanza e minaccia centinaia di milioni di contadini
La Risposta della Ashton
Land grabbing. Fao