La Banca e la terra
- Il Manifesto
- 31 July 2010
La Banca mondiale è «un anomale complesso», conclude de Schutter, e da un lato incoraggia i grandi acquisti di terra - dall'altro commissiona studi che ne dimostrano gli effetti negativi.
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La Banca mondiale è «un anomale complesso», conclude de Schutter, e da un lato incoraggia i grandi acquisti di terra - dall'altro commissiona studi che ne dimostrano gli effetti negativi.
La corsa alle terre d’Etiopia è il fenomeno che coinvolge tutta l’Africa.
Con una dozzina di grandi laghi, altrettanti corsi d’acqua principali e oltre 3,5 milioni di ettari di terra irrigata, l’Etiopia è il «sogno blu» per gli investitori dell’arido Golfo arabo.
L'ultimo caso: due aziende indiane hanno sottoscritto un accordo con il ministro dell'agricoltura e dello sviluppo rurale etiope per ottenere in concessione terreni per una superficie pari a 15 mila ettari. L'obiettivo delle compagnie è di impiantare tea e la pongamia pinnata.
Dal luglio 2007 ad aprile 2009, quasi 20 milioni di ettari di terreni coltivabili sono stati oggetto di negoziati e accordi tra governi e società private. Un fenomeno che è stato definito "neocolonialismo". Questo libro racconta chi sono i cacciatori di terra, dove agiscono e quali insidie, ma anche quali opportunità, si nascondono in questo rinnovato interesse per l'agricoltura.
Si impadroniscono delle risorse naturali sempre più scarse attraverso la guerra delle armi o il danaro. La scomparsa delle popolazioni in via di sviluppo a loro non importa.
Il nuovo governo ha promesso che avrebbe cancellato l'accordo, ma recentemente ha scritto una lettera pubblica in cui spiegava che era meglio metterlo semplicemente in stand-by.
Niente carri armati. Zero aerei, soldati e cannoni. Il neo-colonialismo del terzo millennio (copyright della Fao) va alla conquista di nuove terre da sfruttare a bordo di comodi trattori.
Una volta ci sarebbero state guerre su guerre, oggi, invece, la partita si gioca sui campi di grano e non su quelli di battaglia.